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SN – Cristina Lucarelli: “Osimhen impressionante, ma mi aspetto coraggio dal Frosinone”

Ecco a voi l'intervista esclusiva a Cristina Lucarelli, che ha presentato ai nostri microfoni la sfida di domani

Lucarelli

In occasione dell’importantissimo match del ‘Maradona‘ tra Napoli e Frosinone, abbiamo intervistato la collega, Cristina Lucarelli (giornalista di Frosinone News, ndr) esperta del mondo ciociaro, che ai nostri microfoni ha raccontato il momento della squadra di Di Francesco. Ecco le sue parole.

Lunch match di fuoco al Maradona, il Napoli deve obbligatoriamente vincere per tenere viva la speranza Champions, ma il Frosinone deve puntare a fare risultato per la lotta salvezza, chi parte favorito? 

”Sicuramente per calibro della rosa, esperienza e qualità complessive, partono favoriti i padroni di casa. Il calcio non è però una scienza esatta, e proprio come le traiettorie di un pallone, è imprevedibile.
Questo è stato un anno particolare per entrambe le formazioni. Il Napoli ha deluso le aspettative, sebbene replicare i successi della passata stagione fosse difficile, non ci si aspettava un campionato così ‘movimentato’ dai diversi avvicendamenti in panchina. Il Frosinone era partito bene, poi tra un calo fisiologico prevedibile, la sfortuna dei tanti infortuni, l’inesperienza dei tanti giovanissimi, ha vissuto momenti di buio totale. Per questo motivo, entrambi i club saranno affamatissimi di punti e di riscatto. La motivazione è forte per entrambi, ma da sola non basta. Mi aspetto sicuramente una gara coraggiosa dagli uomini di Di Francesco che devono tentare il tutto per tutto, ma senza dimenticare l’equilibrio, essenziale per non farsi trafiggere dai cecchini partenopei“.

L’ultima volta nel tempio azzurro i ciociari impartirono una lezione di calcio a Walter Mazzarri, cosa è cambiato da quella goleada in Coppa Italia?  

Quello è stato un episodio che resterà impresso nella storia della società ciociara e nel cuore dei suoi tifosi, forse un unicum, sarà difficile ripetere quel poker ai danni dei big Campioni di Italia. Da quel dì, oltre a quanto già detto prima, tra infortuni ed altro, credo che la situazione inevitabilmente si sia ripercossa anche sul morale. Considerato che gli atleti sono tutti ‘verdi’, hanno bisogno di maturare anche sotto il profilo psicologico per attutire i colpi e metabolizzarli per ricavarne mentalità, grinta e desiderio di riscossa. Ad oggi, dopo le ultime performance con il Bologna e il Genoa, posso dire di aver rivisto quel brio che distingueva i DiFra boys e tante consapevolezze in più“.

Come giudichi, fin qui, l’operato di Eusebio Di Francesco?

Al di là di errori di gestione in alcune partite, con cambi ritardati o scelte poco comprensibili fatte proprio sui finali – più di qualche volta fatali per i giallazzurri -, nel complesso non si può giudicare negativamente il suo operato, anzi. Spesso si è trovato con gli uomini contati, a far di necessità virtù. In più è una personalità positiva per i giovani, li sa guidare e motivare e diversi calciatori sono cresciuti moltissimo sotto la sua ala. L’esempio più virtuoso è capitan Mazzitelli, ora giocatore vero“.

Quale giocatore del Frosinone ti ha impressionato di più?

Per magie, talento, ‘numeri’ col pallone assolutamente Soulé. Spesso ha deliziato il pubblico con giocate di classe. Lui è uno di quegli atleti che deve divertirsi per divertire anche gli altri…forse a volte esagera un po’ con il dribbling, ma è naturale che sia lui l’uomo che salta all’occhio. Inoltre apprezzo moltissimo Mazzitelli, vero fulcro del centrocampo frusinate e anima del gioco giallazzurro“.

Chi temi, invece, tra le fila partenopee?

Beh, c’è l’imbarazzo della scelta. Non per essere scontata ma Osimhen più di tutti. Quando ho avuto il piacere (e allo stesso tempo il dispiacere per il risultato, ndr) di vederlo a Frosinone, era chiaro fosse di un altro livello. Lui è attaccante vero e può colpirti come vuole. Mi intimorisce anche Politano, che spesso riesce ad essere una spina nel fianco. Insomma, gli azzurri hanno diversi calciatori che possono fare facilmente la differenza“.

Il calendario, da qui alla fine, per i gialloblù prevede sfide tutt’altro che alla portata, cosa servirà in questo finale di stagione per salvarsi?

Beh, tanto coraggio e la convinzione di potercela ancora fare. Non sarà affatto semplice, ma bisognerà lottare. Ci sono diverse squadre invischiate nella lotta per la permanenza in A e racchiuse nel giro di pochi punti. Verona a +1, Empoli e Udinese a +2, Lecce a +3, Cagliari a +4. Ancora tutto è possibile, non esiste nessuna condanna matematica e i ciociari, dopo la gara con i rossoblù, hanno dimostrato di poter dire ancora la loro e di volersela giocare fino alla fine. Ci sono ancora 7 giornate per 8 squadre – a quelle menzionate si aggiungono il fanalino di coda Salernitana (15) e la penultima Sassuolo (25) – che si giocheranno la permanenza in massima categoria. Davanti a sé il Frosinone ha ancora qualche scontro diretto e dovrà necessariamente non toppare le chance. E magari anche un pizzico di fortuna non guasterebbe“.

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