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Spalletti: “Domani saremo in 14. Serve motivazione, senso d’appartenenza”

Spalletti

Le parole del tecnico azzurro in conferenza stampa

Alla vigilia della sfida di Europa League contro il Leicester, Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Avete un solo centrocampista domani con certe caratteristiche, Demme, cambierà qualcosa?
“No, l’unico problema di cui devo preoccuparmi è dei valori morali dei giocatori, dell’energia che devono esprimere ogni volta, di non accettare le situazioni che a volte determinano i risultati, per quello che vedo io i miei calciatori sono in salute. E’ chiaro che poi in un momento in cui qualche risultato scricchiola, la divisa diventa un po’ più pesante e c’è da esibire una forza mentale superiore e c’è da mantenere la testa lucida”.

Adda passà a nuttata. E’ passata per Osimhen che è tornato a correre, com’è la tabella di recupero?
“Dipenderà dalle sollecitazioni che avrà giorno dopo giorno. Vedremo in palestra come reagirà ed in base a quello si capirà, noi siamo molto fiduciosi conoscendo il ragazzo perchè é uno che dà disponibilità ad accorciare qualche giorno, verrà fatto il possibile”.

Nonostante la tanta bellezza, si ritrova di fronte ad un bivio? E’ una fragilità?
“Serve motivazione, senso d’appartenenza, per noi sono tutte partite da dentro o fuori, se siamo a questo punto qui non abbiamo considerato decisive quelle all’inizio probabilmente, abbiamo commesso qualche leggerezza, la gestione è sempre uguale e sono tutte gare da dentro o fuori, questa poi lo è realmente ma una gara come quella fatta con l’Atalanta devo fargliela vedere nel modo giusto per fare in modo che il risultato non pesi oltremodo rispetto al risultato per la prova che hanno espresso. Visto come eravamo messi, io ci trovo un balzo in avanti e non una scoria per la prossima partita, la squadra ha giocato nel modo corretto e sono i dati dell’Atalanta che ti danno il documento. Se sei stato al loro livello, puoi ambire a vincere la prossima anche se il Leicester è di quel livello lì, poi ci sono gli episodi e se si arriva con la testa giusta è più facile sfruttarne qualcuno, sono quelli che fanno girare la partita perché la gara l’abbiamo fatta alla pari”.

I tifosi si interrogano se meglio lasciar perdere o meno, c’è una prevendita pure bassa, ma per essere chiari: lei farà riposare chi ha giocato di più?
“Siamo 14 domani (ride, ndr). Se si fa un confronto anche con gli altri stadi, se si gioca di giovedì alle 18.30 stride da tutte le parti. Poi quando dice riposare a chi si riferisce? Secondo lei chi ha giocato di meno e di più, me li citi. Uno come Elmas ha giocato poco o molto? Ha giocato invece più di tutti. Età? E non possiamo andare pure a casa a vedere quanti baci hanno dato. Mario Rui? Ha giocato meno senza le 6-7 delle nazionali, poi altri hanno giocato meno ma Elmas ha giocato 6-7 di nazionale, alcuni hanno avuto 3 delle nazionali e noi 2 dell’Italia. Il problema è generale, sono difficoltà di tutti e bisogna abituarsi, la difficoltà è dietro la porta. Poi molti dicono ‘è rientrato’, ma dopo 10 giorni di fermo, ed il Covid non è una cosa normale come l’influenza e ti attacca le vie respiratorie. Quando entri, hai responsabilità uguale e muscolarmente rischi di più perché sei fresco e vai sempre al massimo in quella mezz’ora, bisogna stare attenti nel dire facciamo riposare a questo o quell’altro. Mertens e Zielinski? Domani o prima o dopo giocheranno tutti e faranno la loro fatica”.

Insigne e Fabian rientrano con l’Empoli, come stanno Politano e Demme dopo il Covid?
“Sì, stanno meglio, hanno fatto degli allenamenti in più, il livello s’è alzato. Insigne e Fabian proviamo a recuperarli per domenica, ma non sarà facile”.

Sui movimenti con e senza palla
“Quando la palla ce l’hanno gli altri, devi un po’ adattarti, se loro sono in 3 davanti è meglio stare a 4, se stai a 5 concedi un giocatore in mezzo al campo. Quando sei in possesso puoi fare un po’ quello che ti pare, sia col centrocampista che entra tra i due centrali, col mediano tra un centrale ed un terzino come fa anche l’Atalanta. Quando hai la palla, dai l’impostazione, pure il Leicester fa entrare un centrocampista fuori linea per la costruzione, sono cose normali”.

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