Le parole dell’ex capitano del Napoli, protagonista di una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
SCUDETTO – “Non sarò io a sbilanciarmi, ne abbiamo passate troppe e preferisco rifugiarmi nella scaramanzia. Ma sono il primo tifoso, li seguo da lontano e dopo ogni partita mando i complimenti a tutti”.
LE ULTIME GARE – “Il 5-1 alla Juventus è un risultato incredibile, ho esultato tantissimo. Per noi napoletani ha sempre un sapore speciale batterli, figuriamoci così. L’eliminazione dalla Coppa Italia è stata soltanto un incidente di percorso, non bisogna fare drammi. Spalletti poi sa perfettamente quali corde toccare con i calciatori”.
LA SQUADRA – “Cura ogni minimo particolare, un lavoro così maniacale porta sempre a qualcosa. Devo fare i complimenti al tecnico e a tutto lo staff, perché la condizione fisica è impressionante: gli azzurri vanno al doppio. Con Sarri eravamo entusiasmanti ma ci mancava qualcosina”.
OSIMHEN – “Certo, migliora a vista d’occhio e il suo potenziale sta venendo fuori. Spalletti ne sta esaltando le caratteristiche uniche come l’atletismo nel gioco aereo e nella progressione, la coordinazione. Sono davvero felice per Victor, è una bravissima persona”.
LA SOPRESA – “Lobotka, assolutamente. Sta facendo cose pazzesche. Devo essere onesto, quando c’ero io non era il giocatore che è adesso. È un altro motivo per essere grati all’allenatore”.
TORONTO – “Mi trovo benissimo, più di quanto mi aspettassi. Il calcio qui è diverso, non c’è la ricerca ossessiva della vittoria: usciamo sempre tra gli applausi, in ogni caso, e i tifosi ci fanno sentire apprezzati. Sono molto più sereno”.
IL TRASFERIMENTO IN CANADA – “Non la ritengo una scelta drastica, sto continuando a fare il lavoro che amo come quando ero bambino. In Mls sono il calciatore più rappresentativo e questo mi riempie d’orgoglio, sia il club che la Lega hanno progetti molto importanti per me”.
UOMO IMMAGINE – “È gratificante essere sotto i riflettori e non mi pesa l’idea di dover dimostrare qualcosa. Dopo tanti anni a Napoli, per giunta da napoletano, so che vuol dire. Se ripenso da dove sono partito, mi sento davvero soddisfatto”.
LA NUOVA VITA – “Le trasferte sono più lunghe, quindi sento un bisogno maggiore di vivere la dimensione domestica, in famiglia. Ma per il resto non ci sono particolari novità, Toronto è bellissima”.
OBIETTIVO STAGIONALE – “Ci sono società più attrezzate di noi, ma dobbiamo vincere e fare meglio dell’anno scorso. Il Toronto ha fatto un grande investimento con me e Bernardeschi, l’anno scorso non abbiamo avuto il tempo di dare il massimo perché abbiamo fatto poche partite. L’impegno della dirigenza merita il miglior risultato possibile”.
MANCINI E LA NAZIONALE – “Abbiamo un ottimo rapporto, sa che da parte mia c’è la totale disponibilità e che per me la Nazionale è un onore. Poi non credo che la distanza sia determinante, per i migliori calciatori sudamericani funziona così da sempre. Mi dispiacerebbe non essere convocato, ma accetterei la scelta e andrei per la mia strada”.
LA MORTE DI VIALLI – “Notizia terribile. Il sorriso più luminoso era il suo, era il primo ad arrivare, a darci un consiglio quando le prestazioni non erano positive. Pensava sempre agli altri. Grande persona”.