
Il pareggio sarebbe stato più giusto, ma va reso merito a questa Lazio
Che si trattasse di una partita diversa dal solito lo si era capito già nei primi minuti, quando sul colpo di testa di Vecino gli azzurri si erano salvati grazie al grande intervento di testa sulla linea di Giovanni di Lorenzo. Poi il Napoli ha provato a costruire, ma l’organizzazione difensiva di Sarri è stata perfetta. Il sacrificio di Felipe Anderson, più basso rispetto al solito e meno libero di avventurarsi in serpentine lungo l’out è stato decisivo per limitare le avanzate del Napoli sulla fascia.
Nella seconda frazione il gioco dei padroni di casa è salito di livello, ma la retroguardia guidata da Romagnoli non ha (quasi) mai vacillato. Il brivido più grande probabilmente è il sinistro di Zielinski che si spegne di poco largo dopo il tocco di sponda di Osimhen. Quando sembrava che le due squadre stessero iniziando a pensare di accontentarsi del pareggio, ecco che Vecino tira fuori dal cilindro un gol da cineteca. Il suo destro colpisce terra e termina alle spalle di un incolpevole Meret.
Da lì in poi la Lazio non concede grandi occasioni, fatto salvo per la tripla chance sugli sviluppi da corner: prima il palo e poi due volte Provedel negano il pareggio ai partenopei. Triplice fischio, vince la Lazio. Un punto per parte sarebbe forse stato più giusto, ma gli uomini di Sarri meritano di essere premiati per questa super-prestazione in casa della capolista.
