Il testuale della conferenza stampa di Spalletti e Koulibaly
Il tecnico azzurro Luciano Spalletti e il difensore Kalidou Koulibaly hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Legia Varsavia. Ecco le loro parole.
KOULIBALY
E’ già decisiva la gara di domani? Avete vinto finora in tutti i modi, domani cosa servirà?
“Loro stanno dietro, ripartono molto bene, l’abbiamo già visto. Se sono primi nel girone non è per fortuna, è perché lo meritano, hanno fatto gol all’ultimo con lo Spartak, ma nell’ultima con il Leicester hanno fatto molto bene. Domani aspetteranno per ripartire, non dovremo dargli niente e dovremo fare gol al più presto, altrimenti servirà pazienza. Con la solidità dietro potremo vincere la partita”.
Differenza gol presi campionato e coppa?
“Non lo so, in EL ne abbiamo presi tanti e mi dà fastidio perché abbiamo giocatori di livello dietro, ma è un discorso di squadra, di testa. Dobbiamo iniziare ad essere solidi perché sappiamo che davanti con i fenomeni possiamo segnare in qualsiasi momento. Dovremo trovare la stessa solidità del campionato. E’ un altro obiettivo. Io non mi faccio tanti problemi, da domani spero ritroveremo questa solidità”.
Ti lusinga essere il comandante per Spalletti? Com’è lo spogliatoio?
“Mi fa piacere, ma sappiamo che tutti sono importanti, dobbiamo dare il 100%, poi il mister mi chiede qualcosa di più, motivare gli altri, già lo facevo di mio ed il mister mi ha detto che la squadra ha bisogno di questo. Nello spogliatoio si sta bene, quando si vince è più facile, stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così già da domani”.
Spalletti disse che serviva un po’ di Koulibaly in ogni giocatore del Napoli
“L’importante che il Napoli vinca, il resto sono cose da spogliatoio”.
C’è voglia di rivalsa dopo la scorsa stagione?
“E’ una delle squadre più forti in cui ho giocato, l’anno scorso ci è mancato qualcosa, tanti infortuni, Spalletti è venuto e ci ha detto che siamo un gruppo di campioni. Dobbiamo dimostrarlo sul campo, non sulla stampa. Dobbiamo vincere partita dopo partita, avevo ragione a dire già l’anno scorso che era una delle rose più forti, lo è, ma sappiamo che dopo questo inizio tutti vorrranno vincere contro di noi ancora di più”.
Cosa cambia in Europa? Quanto la scuola italiana ti ha permesso di migliorarti?“Ogni paese ha il suo calcio, in Inghilterra troviamo più intensità, corsa, non gestiscono la partita, noi lo facciamo di più, con lo Spartak s’è visto un grande Napoli ma eravamo in 10, ci ha dato degli insegnamenti sul calcio che dobbiamo giocare. Domani sarà diverso, loro saranno molto chiusi, siamo pronti a tutto, ad adeguarci al calcio che ci propongono, l’importante è vincere. Sulla scuola italiana sono fortunato, ho imparato la lingua a scuola non sapendo di venire qui, tutti gli allenatori mi hanno insegnato qualcosa da Benitez fino a Spalletti, per un difensore è la migliore scuola tattica, io ne avevo tanto bisogno e mi ha reso quello che sono oggi, ma conta anche la Francia e il Belgio”.
Quanto è importante il primo posto per evitare gli spareggi europei quando sarete in Coppa d’Africa? “L’importante è qualificarsi, sarebbe un peccato non andare avanti, faremo di tutto per essere primi ovviamente, ma non pensiamo troppo lontano, ci sono tante partite prima e metterci bene. Sarà in bilico fino all’ultima gara, poi ci penseremo”.
Sull’episodio di Firenze. “Ho superato, ho compagni e uno staff che mi sta sempre dietro, ho ricevuto tanti messaggi da personaggi pubblici e mi ha fatto molto piacere. Mi dispiace per quel ragazzo, ma non ho dormito per 2 notti, pensavo anche di aver sbagliato io. Mi dispiace molto, anche da Firenze mi hanno chiamato per parlare con gli alunni e poi chiamare anche questa persona e per me non ci sarebbero problemi per capire cosa è scattato nella sua testa. L’importante è continuare in questa lotta, io ci tengo molto”.
SPALLETTI
Andare avanti segnale vincente anche per il campionato?
“E’ una gara decisiva, se non vinciamo sarà durissima restare nella competizione. Porteremo in questa gara tutte le attenzioni e motivazioni possibili, ci può essere anche un rafforzamento come mentalità per essere tosti e continui nel campionato. La rosa ce lo permette, abbiamo un numero di calciatori che sono di livello alto, top, per stare dentro questa competizione”.
Che tipo di turnover farà per una gara decisiva?
“Parlare di turnover è offensivo, io non ne parlo. Io parlo di passare il turno, che è diverso. La rosa ce lo permette e se si vede all’inizio del campionato, giocavano Meret, Manolas, Lobotka fino all’infortunio, chi gioca adesso non è per turnover, sono altri titolari. E’ un modo di dire? Sì, ma che va cambiato. Mertens gioca perché si fa turnover? No, perché è un altro titolare. Con Demme è turnover?”.
Sulla fascia sinistra ci sarà Juan Jesus con la squalifica di Mario Rui?
“Può fare anche quel ruolo lì, con altre caratteristiche, ma è veloce, resistente anche per le scorribande in fascia, io prendo sempre tutto il tempo per la formazione, ma potrebbe esserci e poi si faranno valutazioni complessive con lo staff anche medico per valutazioni pure scientifiche sulla fatica e così si sceglie la formazione per vincere perché noi vogliamo vincerla”.
Il gol col Torino nasce da un rimpallo, ma prima da tanto calcio, tanto lavoro. E’ un indizio che è la tua squadra più forte?
“Non lo so, si deve vedere in fondo, ci sono tante trappole e tanti proveranno a piazzarle. Questa domanda va rifatta in fondo, ma gli ingredienti ci sono tutti per un Napoli forte. Io sono stato fortunato, ho avuto grandi squadre nel mio percorso. La qualità in quell’azione sulla trequarti dà tanti sbocchi per vincere le partite con un calcio offensivo, noi abbiamo lo stretto e poi Osimhen nel lungo, quindi possiamo andare con ogni composizione tattica degli avversari senza scomporci”.
Il ritorno di Mertens quanto è importante?
“Ci permette di avere più titolari, più certezze, più leader, è uno di quelli che si prende le responsabilità, sa come si fa. Eravamo lì ad aspettarlo, ci fa piacere, come Demme, Lobotka, avere tanti elementi ci permette di sopperire al problemino di Zielinski ad esempio che non sarà della partita. Questo fa la differenza nella lunghezza del campionato. “.